L’Asl che non riscuote il ticket sui farmaci erogati in distribuzione diretta arreca un danno all’erario e fa ingiustamente lievitare la spesa farmaceutica territoriale, che le farmacie sono chiamate a ripianare in caso di sfondamento. Si basa su questa doppia motivazione la bozza di esposto alla Corte dei conti che Federfarma ha diffuso oggi alle associazioni territoriali: l’obiettivo è quello di fornire alle rappresentanze dei titolari un riferimento tecnico per eventuali iniziative sindacali contro le Asl che incentivano la diretta attraverso indebite deroghe sui ticket o sulla quota di compartecipazione (per gli equivalenti il cui prezzo è superiore al valore di rimbor).
Allo scopo, nel “modello” di esposto si rimarca l’assenza di norme che autorizzano tali “strappi” alle regole e si ricorda che con la 222/2007 la distribuzione diretta è stata spostata dalla spesa farmaceutica ospedaliera a quella territoriale (dove viene rendicontata assieme alla spesa farmaceutica convenzionata, che passa per le farmacie del territorio).
Le associazioni territoriali che stessero valutando un esposto alla magistratura contabile su tali casistiche possono contattare Federfarma nazionale per maggiori informazioni.