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Gradnik (Banco): con Aifa e filiera per agevolare donazioni

Con l’Aifa abbiamo imboccato un percorso che può diventare occasione per incrementare le donazioni di farmaci ai più bisognosi». C’è soddisfazione nelle parole con cui il presidente della Fondazione Banco Farmaceutico, Paolo Gradnik, valuta gli esiti dell’incontro che nei giorni scorsi ha messo attorno a un tavolo Agenzia del farmaco, Farmindustria, Assogenerici, Assosalute e Banco. In particolare, colpisce favorevolmente la sensibilità che fin da subito l’Aifa ha mostrato sul tema. «Un invio di farmaci in Mozambico ci ha consentito di lavorare insieme per qualche giorno» spiega Gradnik a Filodiretto «a quel punto abbiamo colto l’occasione per chiedere all’Agenzia di promuovere un tavolo con noi e i produttori. Il direttore, Luca Pani, ha preso a cuore la richiesta e così si è arrivati all’incontro».
Nel quale, come ha scritto ieri l’Aifa in un comunicato, si è parlato dei problemi burocratico-amministrativi che gravano sulle donazioni provenienti dall’industria…
Grazie anche al contributo dei tecnici dell’Agenzia, è stato possibile avere qualche chiarimento in materia. Si è così capito che alcune cose sono già fattibili – per esempio, sulle giacenze a bassa rotazione è possibile intervenire con sistemi di gestione che consentano la donazione dei prodotti con adeguato anticipo su scadenza e smaltimento – altre cose invece richiedono un intervento legislativo.
A tal riguardo, in Parlamento ci sono due proposte di legge che mirano ad agevolare le donazioni farmaceutiche. A che punto stanno?
Purtroppo attendono parcheggiati. Anche su questo fronte, però, dall’incontro sono arrivate aperture interessanti: l’Aifa si è impegnata, per quanto possibile, a sostenere l’iter dei due testi. Al Banco Farmaceutico, in particolare, preme soprattutto un intervento che chiarisca lo status di chi riceve in donazione farmaci per scopi benefici – e quindi ne è proprietario – ma non fa né distribuzione intermedia né brokeraggio. Potrà sembrare ridicolo, ma al momento operiamo nella terra di nessuno ed è evidente che servirebbe invece un po’ di chiarezza».
Nell’incontro, infine, si è anche parlato di sensibilizzazione della filiera. Cioè?
Dati alla mano, diciamo da tempo che le donazioni non bastano a coprire i bisogni di una popolazione indigente che continua a crescere di anno in anno, anche nel nostro Paese. Vorremmo riuscire a fare di più e per questo, riteniamo importante che il tema della solidarietà e delle donazioni venisse ricordato regolarmente in tutti gli eventi che in qualche modo vedono protagonista la filiera. Il prossimo Rapporto dell’Osservatorio sulla raccolta del farmaco, per esempio, lo organizzeremo nella sede dell’Aifa; sarebbe di grande aiuto se tutte le sigle della filiera dedicassero uno spazio al tema ogni volta che si presenta l’occasione». (AS)
 
 
 
 

fonte:

Federfarma

 
 

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