
A Palermo si acuisce l’emergenza rapine e Federfarma torna a scrivere al prefetto, Francesca Cannizzo, per sollecitare un incontro urgente. Lo stesso che il sindacato aveva chiesto a novembre, senza però ricevere risposta. «Evidentemente» constata il presidente dei titolari di Palermo e provincia, Roberto Tobia «l’omicidio della dottoressa Giuseppina Iacona, otto mesi fa a Blufi, non è bastato a far comprendere la gravità della situazione». Intanto le rapine non solo si susseguono, ma si fanno anche più sofisticate: negli ultimi mesi, quattro assalti a Palermo, Misilmeri, Termini Imerese e Portella di Mare, hanno avuto per protagonisti non più il “balordo” solitario ma una squadra di «commandos» organizzati e addestrati, che ha scardinato le saracinesche e ha fatto irruzione con i farmacisti all’interno per il turno di notte.
«Ma le rapine avvengono anche di giorno» prosegue Tobia «e con sempre più inaudita e inspiegabile cattiveria. Finora soltanto una serie di fortunose circostanze e il sangue freddo dei farmacisti hanno evitato gravi conseguenze. Ma non bisogna certo attendere un altro morto per capire che bisogna agire subito contro chi considera la farmacia un bancomat da scassinare a qualunque costo».
L’incontro con il prefetto servirà a valutare la firma di un’intesa per l’installazione nelle farmacie di videocamere collegate alle centrali di polizia e carabinieri